Il jogging fa invecchiare?

Pubblicato il 4 giugno 2014 | Categoria: Fitness e salute, Il fitness al femminile

Jogging, dall’inglese “trotterellare”, è una pratica sportiva ormai diffusa in tutto il mondo da quasi 40 anni.
Ma una nuova brutta notizia che potrebbe preoccupare non poco gli amanti dello jogging arriva dagli Stati Uniti, dove questo sport è diventato l’esercizio fisico più amato e praticato da uomini e donne di tutte le età.

Sono già conosciuti i problemi alle ginocchia ed ai capezzoli femminili tipici dei runners, ma l’allarme è aumentato dopo la pubblicazione dei cardiologi del Missouri secondo i quali i runners abituali corrono molti rischi di aumentare la placca coronarica con conseguenti maggiori rischi di malattia cardiaca.
C’è da dire, a conferma delle preoccupazioni, che proprio quest’anno cade il trentennale della morte di James Fuller Fixx, ( Jimmy Fixx) autore del “Complete book of running”, libro che, nel 1977, diede il via alla moda del “tapascione”, traduzione onomatopeica italiana del termine jogging, derivata dal suono delle scarpe.

Fixx morì a soli 52 anni a causa di un infarto fulminante che lo colpì mentre faceva la sua corsa quotidiana.
L’autopsia stabilì che ben 3 arterie erano quasi totalmente ostruite per la placca presente nelle coronarie.

Anche in caso di problemi alla schiena praticare jogging può essere controproducente. Il dr. Fabrizio Sergio, ortopedico, in questi casi ricorda che “ (…) la corsa è controindicata in presenza di dolore acuto (secondo alcune ricerche il cammino sarebbe invece consigliato)”.

In questo caso le controindicazioni alla corsa dipendono dalla gravità della patologia e dall’intensità della corsa (un conto è fare jogging e un conto è preparare una maratona) e sempre il Dr. Sergio consiglia di “ascoltare il proprio corpo. Se la corsa produce o aggrava il dolore è il caso di intervenire (….) con un ottimo ortopedico sportivo”.

Oggi da New York arriva un nuovo allarme che riguarda il viso.

Secondo diversi medici chi pratica la corsa intensamente subisce un nvecchiamento precoce del viso secondo soltanto a quello dei fumatori e simile quello che tocca a chi prende troppo sole.

Il chirurgo plastico dei divi di Hollywood, Gerard Imbler, ha recentemente sostenuto che il ripetuto movimento verso il basso e verso l’alto che che subisce il viso dei corridori rende il volto molto scavato per l’eccessivo scioglimento del grasso sottocutaneo e la distruzione del tessuto elastico che sostiene i lineamenti del volto e la parte superiore del collo provocando l’allungamento della pelle sotto il mento con i relativi, alquanto sgradevoli, effetti estetici.

Altri chirurghi plastici sono d’accordo e sostengono che gli effetti sono particolarmente gravi per le donne sopra i 40 anni ed anche se nessun medico nega l’efficacia dello jogging per perdere peso, tuttavia sempre più medici si chiedono se ne valga veramente la pena, sopratutto visti i sempre più evidenti effetti negativi.

Tra questi il dr. Darrick Antell, anche lui di New York, ha recentemente sostenuto che “non sappiamo come o perché , ma la perdita di peso colpisce diverse parti del corpo in diverse fasi della vita e in donne di età compresa tra 35 a 40 il grasso corporeo tende sciogliersi in primo luogo dalla faccia, lasciando un viso magro , smunto e di aspetto molto più vecchio“.

Correre accorcia la vita?

Al meeting annuale dell’American College of Cardiology’s di Washington D.C. è stato presentato quest’anno uno studio della Lehigh Valley Health Network di Allentown che sostiene che chi corre per molti chilometri a settimana ha una durata della vita inferiore.

Lo studio ha valutato i dati relativi a oltre 3.800 uomini e donne, con età media di 46 anni, che erano soliti correre. Tutti i partecipanti facevano parte del “Masters Running Study” un programma web-based di formazione e informazione sulla salute di chi pratica la corsa e abbia un’età compresa tra i 35 anni e oltre.

L’indagine ha mostrato che quasi il 70% dei partecipanti correva percorrendo più di 20 chilometri alla settimana.

Oltre a ciò, si è indagato sulle condizioni di salute cardiovascolare e sull’uso di farmaci correlati come gli antidolorifici FANS (i farmaci antinfiammatori non steroidei) o l’aspirina. Informazioni sulla pressione sanguigna e altri fattori di rischio come il fumo, il colesterolo alto, il diabete e la storia famigliare di problemi cardiaci sono altresì stati presi in considerazione.

Nonostante le evidenze suggeriscano che chi corre per molti chilometri a settimana ha una durata media della vita inferiore, nessun fattore ne spiega il perché.

La conclusione, secondo i ricercatori, è che correndo troppo il corpo esaurisca le sue risorse prima del tempo venendo sottoposto ad uno stress maggiore di quello che potrebbe sopportare.

Per questo viene suggerito non tanto di non correre più, ma di farlo con moderazione ricordando che camminare per 30 minuti ogni giorno è sufficiente per mantenere l’equilibrio corretto delle funzioni metaboliche.