L’ansia da prestazione negli sportivi

Pubblicato il 7 novembre 2014 | Categoria: Featured, La psicologia sportiva, Sport e psicologia

L’ansia da prestazione è un’alterazione psicofica che ha un atleta nel dover affrontare una competizione. Vuoi che sia una partita a calcetto, vuoi che sia una gara a livello agonistico, qualunque sia il grado e il livello di competizione, dentro ognuno di essi si avvicendano sensazioni spiacevoli. Questa alterazione può generare aumento di battito cardiaco, aritmia, aumento della sudorazione, emicrania, palpitazione, etc..
Tutto ciò che ruota attorno all’agonismo è ansia ed è legata ad un obiettivo da raggiungere, che ogni atleta si prefigge prima di ogni competizione.

Come gestire l’ansia da prestazione sportiva?

Innanzitutto, bisogna sottolineare il fatto che dove c’è atleta c’è stress. Stress inteso come tensione, come emozione pre-gara. E queste emozioni stimolano il rilascio di adrenalina e cortisolo. L’adrenalina interviene sull’aumento del battito cardiaco, sul dilatamento dei condotti d’aria e sul restringimento dei vasi sanguigni; il cortisolo invece è un ormone che permette al corpo di diferndersi prontamente durante una situazione di “pericolo”.

Cercare di trattenere l’ansia o comunque riuscire gestirla non è cosa semplice. Ci sono alcuni piccoli rimedi che possono essere utili al momento opportuno: essere consapevoli del proprio corpo; controllare il respiro; cercare metodi di rilassamento; buon umore.

C’è un risultato positivo, se c’è un pensiero positivo. Qualunque sia lo sport che si va a praticare, in qualunque situazione ci si trovi, si verifica sempre una certa inquietudine. Inquetudine che può incidere negativamente sull’esito della gara. Questo perchè se un atleta, soprattutto a livelli amatoriali, non sa come affrontare l’ansia da prestazione ne rimane irrimediabilmente vittima e rischia di fallire.

Fiducia in se stessi

La componente psicologica ed emotiva gioca in questi casi un ruolo fondamentale. Non è questione di essere bravi o meno, è la testa che predomina su tutto. Anche se si è parte integranti di una squadra, come in uno sport collettivo, non è detto che la paura sia minore. Il peso della responsabilità si avverte singolarmente nonostante si tende a farsi coraggio con il sostegno dei propri compagni di squadra. Il segreto risiede nel riuscire a sconfiggere autonomamente le proprie paranoie per capire come superare l’ansia da prestazione e saper convogliare questo spirito a beneficio dei propri compagni.
Non bisogna “aver paura” che gli avversari siano più forti e più preparati. Quello che conta è la fiducia nelle potenzialità. Se si hanno tutte le carte in regola, vincere risulterà più semplice. Affontare la partita in modo consapevole risulterà più gratificante. Via i timori e le preoccupazioni. Solo così sarete in grado di risolvere ogni dubbio e potrete capire come abbattere ogni ansia da prestazione con la vostra capacità.

Secondo uno studio…

Partiamo dal concetto che l’ansia non è un fattore negativo per chi pratica sport o un’attività competitiva in generale. Anzi molti studi ne hanno messo in evidenza l’importanza come fattore chiave per qualità e durata dell’esperienza. Diventa negativa quando si raggiungono livelli di aspettativa troppo alti che sfociano in ansia, diventando un problema sia psicologico che fisico.

Paradossalemnte, essere concentrati su quell’attività, è una delle cause scatenanti dell’ansia da prestazione, proprio perché la concentrazione si focalizza troppo su di esse. Il nostro corpo conosce i nostri limiti, ma con un livello eccessivo di stress si producono una serie di informazioni che rallentano il sistema.

Infatti, secondo Carver and Scheier il nostro comportamento viene monitorato da una serie di feedback. Quando un comportamento viene eseguito, i risultati ottenuti e quelli sperati vanno a confronto. Se questo risultato è differente, si creano tutta una serie di pensieri negativi su se stessi.

Come affrontare l’ansia da prestazione

Nello sport, come in tutte le attività con una compenente competitiva, l’ansia da prestazione è un fatto appurato. Ed è bene che l’atleta impari a conoscerla e gestirla già prima di un effetto collaterale. Così facendo si possono ridurre i rischi che questa comporta, sia in termeni di performance che di pensieri negativi durante la competizione.

Sintomi fisici dell’ansia

Il senso di impotenza, come anche la paura di sbagliare, i dubbi e le insicurezze, mettono l’atleta sotto sforzo, gravando enormemente sul proprio fisico. L’affaticamento precoce porta alla perdita di concentrazione e al verificarsi dei sintomi più classici come la rigidità muscolare, respiro corto, vomito.

Ovviamente nel cervello dell’atleta scatta un meccanismo di non ritorno: una volta provato quello stato si teme che possa capitare nuovamente, creando un circolo vizioso.

Da cosa nasce?

Da cosa e come scaturisce l’ansia da prestazione, è molto soggettivo. I motivi possono essere molti e variano da atleta ad atleta: sentirsi inadeguati al compito, avere aspettative troppo alte, la preoccupazione di essere giudicati, la paura di non essere all’altezza delle aspettative, la paura di deludere le persone a cui teniamo, familiari o coach. A queste paure possono aggiungersi le pressioni della società sportiva. Chiaramente più importante è l’attività agonistica, maggiore è l’ansia che aumenta.

Quali possono essere i rimedi per l’ansia?

Molto spesso e fortunatamente, le società sportive hanno in organico una persona esperta in materia, in grado prevenire e risolvere il problema. Rivolgersi ad uno specialista di alte prestazioni sportive aiuta l’atleta a prendere fiducia in se stesso e ad avere una maggiore consapevolezza dell’impegno e delle proprie forze da mettere in pratica.