Come invecchiare bene con lo sport

Pubblicato il 4 marzo 2014 | Categoria: Fitness e salute, Tecniche di allenamento

E’ ormai conoscenza comune che la regolare attività fisica fa molto bene alla salute. Molti però associano l’attività fisica all’età, e cioè al fatto che non ha mai praticato sport in età giovanile non abbia alcun beneficio o, peggio, alcuna possibilità, di trarre giovamento dallo sport.

Ormai ho 60 anni, non ho mai fatto sport, che senso ha cominciare adesso?

È una convinzione assolutamente sbagliata. Importanti studi scientifici, in particolare una  ricerca australiana condotta su 12.000 adulti e una ricerca inglese che ha monitorato l’attività fisica di cittadini per decenni, portano notizie decisamente buone per gli adulti sedentari che, anche in età matura decidono di iniziare una regolare attività fisica.

Cos’è la vecchiaia e quando comincia?

Come dice la dott.ssa Annalisa Barbier, “la senilità è una condizione che definisce i cambiamenti psicologici, cognitivi e fisici legati al processo di invecchiamento. L’esordio della senilità o terza età non può essere definito o identificato con precisione, trattandosi di cambiamenti che sono graduali e che sono legati anche a modificazioni del ruolo sociale (ad esempio il fatto di diventare nonni) o della vita professionale, come il pensionamento e il termine della produttività lavorativa. Genericamente, è stata fissata a 65 anni l’età oltre la quale si entra nella terza fase di vita avvicinandosi alla vecchiaia, e si abbassa attorno a 40-50 anni per quanto concerne le persone con precedente condizione di disabilità. Tuttavia, in molti paesi occidentali tra cui l’Italia, la durata media di vita è aumentata e molte persone di ben oltre 65 anni continuano a condurre un’esistenza gratificante ed attiva”.

Cosa succede con l’invecchiamento?

L’invecchiamento porta ad un decadimento di tutti gli apparati di cui è composto il nostro corpo.

L’apparato muscolare

La massa muscolare diminuisce con l’età ma le variazioni muscolari nell’anziano sono più di tipo quantitativo che qualitativo. Senza entrare nelle complesse relazioni tra forza isometrica e forza dinamica, si può affermare che il nostro sistema muscolare mantiene la capacità di rispondere agli stimoli a qualunque età. Un esercizio regolare può quindi contrastare le riduzioni della massa muscolare.

Apparato scheletrico

Fenomeno comune nell’età avanzata è l’osteoporosi, termine con cui si indica la riduzione di concentrazione di minerali a livello del tessuto osseo e la conseguente riduzione della massa ossea con indebolimento dell’architettura che la compone.

L’osteoporosi è una patologia inforte aumento nei paesi occidentali, in Itaia colpisce quasi un terzo delle donne sopra i 50 anni ed è responsabile di gravi fratture ossee in circa il 50% delle donne sopra i 65 anni.

Sistema nervoso

Il sistema nervoso subisce con il passare degli anni una involuzione determinata dall’atrofia del tessuto nobile, della nevroglia e della mielina che si accompagna in periferia alla atrofia dei fusi neuromuscolari. Le cellule nervose non sono in grado di riprodursi quindi ogni perdita è definitiva e questo è alla base dei problemi di decadimento muscolare e cognitivo degli anziani.

Apparato cardiocircolatorio

Con l’invecchiamento si ha una riduzione della capacità contrattile del miocardio per cui si ha una riduzione della gittata sistolica ed una riduzione della frequenza cardiaca massima. Con l’avanzare dell’età il cuore a parità di frequenza cardiaca rispetto ad un giovane non solo manda in periferia meno sangue al minuto ma è costretto a lavorare di più.

Apparato respiratorio

La ridotta funzionalità ventilatoria con l’età è conseguente sia ad una perdita dell’efficienza meccanica ventilatoria che ad un ridotto scambio gassoso a livello alveolo-capillare. La prima determina una riduzione della ventilazione massima, con riduzione sia della frequenza ventilatoria massima che dell’ampiezza degli atti respiratori, a causa sia dell’irrigidimento della gabbia toracica che della ridotta efficienza della muscolatura respiratoria. Fra i 20 ed i 65 anni risulta in media una riduzione del 35% della ventilazione massima. La riduzione degli scambi gassosi è testimoniata dalla riduzione della pressione parziale di ossigeno a livello arterioso che passa da 100 mmHg a 20 anni a 75 mmHg a 70 anni. Soggetti di 70 anni che si allenano da due a quattro volte alla settimana per 30-40 minuti, ogni volta svolgendo attività di fondo, presentano valori superiori del 15% rispetto a sedentari di pari età della capacità vitale, del VEMS e dei picco di flusso espiratorio.

Quali benefici posso avere se inizio a fare attività fisica alla mia età?

Gli studi australiani ed inglesi ci dicono che una regolare attività fisica non solo allunga la vita, ne migliora significativamente la qualità, evitando o rendendo molto meno dannose le patologie collegate all’invecchiamento del corpo. Gli esperti australiani ed anglosassoni hanno coniato il termine “invecchiamento di successo” per indicare non solo l’allungamento della vita, ma anche il miglioramento della sua qualità.

Considerando la fascia di popolazione tra i 65 e gli 80 anni, si è visto infatti non solo che, dopo 11 anni, la mortalità era molto più bassa ma anche che la significativa diminuzione dell’insergenza di malattie croniche rispetto a chi non pratica attività fisica regolare.

Che tipo di attività fisica devo fare?

Basta qualsiasi tipo di attività, purchè sia svolta con regolarità. Dalle recenti ricerche emerge che anche una modesta attività fisica, come danzare, purchè regolarmente effettuata almeno un paio di volte la settimana, è importante per rallentare gli effetti dell’invecchiamento.

Per ottenere i risultati migliori, dice il recente studio australiano, è utile fare attività aerobica almeno 30 minuti al giorno, associando l’attività fisica ad uno stile di vita adeguato sopratutto nella dieta.