Esercizio fisico durante la gravidanza

Pubblicato il 17 giugno 2014 | Categoria: Featured, Il fitness come terapia, Lo sport e la gravidanza

E’ possibile, o meglio, è un bene fare esercizio fisico durante la gravidanza?

La questione, che interessa molto le donne, in particolare quelle che fanno sport a livello agonistico, è tornata alla ribalta con la decisone della maratoneta inglese Paula Radcliffe, campione del mondo nel 2005 ed autrice del libro “Correre per stare bene”, di rivelare che, tanta è la gioia e la serentià che le da il correre che non ha mai smesso, nemmeno durante la gravidanza, anche se non ha potuto partecipare alle competizioni internazionali.

Ma è giusto continuare l’attività fisica, a livelli impegnativi, durante la gravidanza? Non vi sono rischi per se stesse e, sopratutto, per il bambino?

Patrick O’Brien, un portavoce del Royal College degli Ostetrici e Ginecologi, fornisce alcune risposte.

Innanzitutto, dicono i ginecologi, non è detto che, dopo una gravidanza, si diventi meno competitive anche se, nella maggior parte dei casi, si nota una diminuzione delle prestazioni.
L’attività fisica non è dannosa, in alcun modo, per la gestante e per il nascituro, semplicemente l’aumento del peso la renderà più difficoltosa ed impedirà di ottenere prestazioni di rilievo.
Questo fa si che l’atleta che pratica durante la gravidanza è naturalmente portata, con il procedere della gestazione, a ridurre il livello di attività perchè non ci sisente più all’altezza.

Naturalmente è fondamentale essere costantemente seguite da un ginecologo e da uno specialista di medicina dello sport che effettuino i normali controlli clinici, ma sarà la stessa gestante ad autolimitarsi naturalmente con l’avanzare della gravidanza.

Ad esempio riducendo progressivamente la durata delle sessioni di allenamento e modulando con più attenzione il livello degli sforzi nei momenti di picco.
Bisogna anche tenere presente che la gravidanza è un periodo di forti cambiamenti e può essere più problematico fare esercizio fisico sia nel periodo iniziale che negli ultimi giorni. All’inzio perchè le frequenti nausee ed attacchi di vomito pssono essere molto fastidiosi e limitativi, verso la fine per via del peso e delle conseguenti difficoltà a muoversi. Quindi il perido migliore è senz’altro quello dei mesi centrali, dal quarto al settimo.

Lo sforzo cardiaco

Oltre all’aumento di peso bisogna stare attenti al cuore che, durante la gravidanza, svolge un lavoro extra dovendo pompare più sangue, che aumenta del 50% il proprio volume, per essere in grado di nutrire sia la mamma che il bambino.

L’esercizio fisico deve necessariamente tenere conto di questo extra-stress a cui viene sottoposto il muscolo cardiaco e, allo stesso tempo, non preoccuparsi per eventuali piccoli problemi come il tanto temuto soffio al cuore.

A questo proposito il cardiologo dr. Vito Gianturco ricorda che “un banale soffio al cuore è para-fisiologico in gravidanza per una diversa emodinamica circolatoria. Utile fare un ecocardio per escludere che vi siano problemi reali a carico delle valvole (aspetto peraltro non correlato alla gravidanza stessa), ma non c’è da esser preoccupati”.

Benefici psicologici

Continuare l’attività sportiva abituale può davvero portare fino allo stato di grazia, come sostenuto da Paula Radcliffe nel suo libro?
Forse, dipende dalla passione, ma anche gli psicologi ritengono che l’attività fisica abbia effetti benefici dal punto di visto psicologico, in quanto trasmette un senso di benessere, fa sentire più positivo e aiuta a dormire meglio.

Il problema del calore

Un ulteriore fattore problematico è quello del calore indotto dallo forzo fisico. Un calore eccessivo viene percepito dal feto che, però, non è in grado di disperderlo.
Il consiglio, quindi, è quello di cercare di evitare di affaticarsi troppo, lo sforzo produce maggior calore, ed evitare luoghi ed orari troppo caldi.

Dopo la gravidanza

Dopo il parto, ovviamente, le cose tornano ad essere più facili e bastano solo 6 settimane perchè il corpo torni alla completa normalità.
La neo mamma ha bisogno di alimentazione supplementare per il bambino e quindi è importante che l’esercizio fisico, nei mesi successivi al parto, sia svolto in modo appropriato e lontano dai momenti dedicati all’allattamento.