Lo sport per scoraggiare i comportamenti scorretti

Pubblicato il 28 novembre 2014 | Categoria: Featured, La psicologia sportiva, Sport e psicologia

Lo sport è partecipazione e inclusione: le discipline sportive riescono a creare un legame fra le persone e donano la possibilità di apprendere una disciplina. Lo sport insegna i valori fondamentali, come ad esempio la cooperazione, il rispetto, la cultura della fatica e la capacità di affrontare le vittorie e le sconfitte. Lo sport è riconosciuto come uno strumento dal ruolo fondamentale nell’educazione, nella promozione dell’uguaglianza fra i sessi e nella diffusione della conoscenza di molte malattie, fra le quali l’AIDS.

La Carta Europea dello Sport del 2001, definisce lo sport in questo modo: “Con sport si intende qualsiasi forma di attività fisica che, attraverso partecipazioni organizzate o casuali, miri ad esprimere o migliorare la forma fisica e il benessere mentale, costruendo relazioni o ottenendo risultati nelle competizioni a tutti i livelli”.

Lo sport è importante, inoltre, per supportare il processo di sviluppo e di pace grazie alle sue caratteristiche, come ad esempio:

  • la popolarità universale, perché lo sport oltrepassa tutti i confini nazionali, culturali, limitazioni politiche ed economiche;
  • la comunicazione, poiché le discipline sportive riescono ad essere una potente forma di comunicazione globale.

Grazie allo sport è possibile promuovere la salute e prevenire alcune malattie come le malattie croniche, le malattie infettive o i problemi di salute mentale. Oppure, si può pensare anche a quanto siano importanti le attività sportive per i giovani, poiché in fase di sviluppo lo sport potrebbe essere di fondamentale importanza per migliorare la salute fisica e lo sviluppo del corpo, oltre che incoraggiare lo spirito di gruppo e la salute psico-sociale.

Lo sport e l’educazione

In età adolescenziale, lo sport può essere di grande aiuto per il corretto sviluppo delle articolazioni e di tutto il corpo in generale. Ovviamente, l’attività sportiva praticata non deve essere particolarmente affaticante, poiché potrebbe avere l’effetto opposto e produrre solamente degli effetti negativi. Proprio a questo proposito, la dottoressa Assunta Gennarelli, medico chirurgo, ricorda che: “molti fattori, oltre quelli genetici, possono influenzare negativamente la crescita di un bambino, alterandone la situazione ormonale che sta alla base di uno sviluppo normale. Alcune di queste cause sono: malattie croniche, la malnutrizione, fattori sociali, stress fisici ad esempio sport troppo intensi e prolungati oppure potrebbe trattarsi di stress psicologici”.

È sempre consigliato scegliere l’attività sportiva più adatta alle proprie attitudini. Per i bambini molto piccoli, fino a 5 anni di età circa, è consigliato prediligere attività come ad esempio delle lunghe camminate in montagna oppure il nuoto, che da sempre è ritenuto uno degli sport più completi, poiché attiva tutte le articolazioni e tutti i muscoli del corpo umano.

Gli sport che prevedono l’utilizzo della palla, invece, sono riutenuti ottimi per lo sviluppo delle capacità motorie e per lo sviluppo della coordinazione degli arti, sia quelli inferiori che quelli superiori. La ginnastica ritmica, l’aerobica e le arti marziali riescono a dare dei grandi benefici per lo sviluppo della padronanza corporea. Come già detto, le attività sportive in età adolescenziale o per i bambini piccoli sono utili, oltre che per una questione prettamente fisica, per lo sviluppo di relazioni con gli altri e per il confronto con i propri limiti. Infatti, è di fondamentale importanza che il bambino sia seguito, durante tutta l’attività fisica, da un istruttore competente e formato in modo adeguato.

Sia i governi che le organizzazioni sportive da sempre si trovano ad affrontare la promozione di comportamenti salutari in occasione di manifestazioni ed eventi, come la Coppa del Mondo e le Olimpiadi. Il professore Jeff Collin, dell’Università di Edimburgo, e Ross MacKenzie, del dipartimento di Igiene e Medicina Tropicale della London School, evidenziano le tante tensioni che si creano nel collegamento tra sport internazionale e la promozione della salute.

Loro, infatti, si riferiscono soprattutto alla FIFA, la Federazione Internazionale di Calcio, che ha eliminato il divieto di fumare negli stadi in occasione del Mondiali che si sono svolti nel 2006 e hanno permesso che accendini di marca e posacenere diventassero loro prodotti ufficiali. Hanno anche evidenziato che la FIFA, per le Olimpiadi di Londra svolte nel 2012, abbia scelto la famosa catena McDonald come uno dei loro partner aziendali ufficiali. Secondo Collin e MacKenzie, questa scelta è molto discutibile, data l’importanza dell’argomento dell’obesità. Il professor Collin afferma: “Le Olimpiadi di Londra 2012 hanno richiesto oltre 2.3 miliardi di dollari di investimenti pubblici: un investimento giustificato, in parte, tramite la pretesa di fornire un lascito per la salute tramite i giochi, allo scopo di ispirare una nuova generazione ad una maggiore attività sportiva e la relizzazione di aiutare a promuovere una nazione più sana e più attiva, ambizione che troviamo difficile da conciliare data la presenza della catena McDonald e della Coca-Cola come sponsor ufficiali della manifestazione”.

Durante gli ultimi anni, inoltre, sono numerose le associazioni sportive nate proprio con lo scopo di promuovere tutte le attività sportive: ciò consente a tutti di poter prendere parte ad un progetto sportivo, anche di piccola entità. Non è da sottovalutare la corretta alimentazione: questo fattore deve camminare di pari passo ad una corretta routine sportiva.