Cos’è il Meldonium e perché gli atleti ne fanno uso?

Pubblicato il 14 marzo 2016 | Categoria: Featured, Fitness e salute, Sport e salute

Abbiamo sentito parlare di Meldonium a causa delle ultime vicende che hanno coinvolto Maria Sharapova. La nota tennista russa, risultata positiva ai test anti-doping, ha ammesso di aver assunto la sostanza e rischia, così, di rovinare la propria carriera.

Sharapova ha detto di farne uso da circa 10 anni, dietro prescrizione del medico di famiglia, per una carenza cronica di magnesio, battito cardiaco irregolare e casi di diabete in famiglia.

Meldonium: cos’è?

Ma, esattamente, cos’è il Meldonium?

Il farmaco è stato, originariamente, prodotto per combattere le ischemie, ossia interruzioni di flussi sanguigni ai tessuti.

La casa produttrice del farmaco ha riconosciuto come tempo di trattamento per le ischemie da 4 a 6 settimane, mentre Maria Sharapova lo ha assunto per un periodo di 10 anni.

L’Agenzia Mondiale Anti-Doping lo ha inserito, dal 1 gennaio 2016, nella lista delle sostanze dopanti, dopo averne, tra l’altro, accertato l’utilizzo da parte di molti atleti.

Inoltre, la Food and Drugs Administration (FDA) non ne consente l’uso negli USA, quindi non è chiaro come la tennista, che risiede lì dall’età di 7 anni, abbia ottenuto il farmaco.

Perché gli atleti lo assumono?

Il dottor Robert Glatter, medico del Lenox Hill Hospital di New York, ha spiegato che gli atleti lo utilizzano perché permette di aumentare il livello di resistenza, combattere lo stress e accelerare la convalescenza, oltre ad aumentare e migliorare il flusso sanguigno.

Il Meldonium agisce all’interno dei mitocondri, le cosiddette “centrali energetiche” della cellula e ha effetti anche sul sistema nervoso centrale, ragion per cui è utilizzato anche in pazienti affetti da morbo di Parkinson e Alzheimer.