L’arte della meditazione

Pubblicato il 8 aprile 2014 | Categoria: Sport e pische, Sport e psicologia

La meditazione porta saggezza. La mancanza di meditazione rende ignoranti. Impara bene ciò che può migliorarti e ciò che può peggiorarti e scegli la via che conduce alla saggezza” (Budda)

Cos’è la meditazione?

La meditazione è una pratica che nasce dalle antiche tradizioni orientali allo scopo di calmare la mente e sviluppare una maggiore consapevolezza e comprensione spirituale.

Già dagli anni ’70 con l’arrivo delle tecniche di neuroimaging e con l’introduzione del concetto di plasticità cerebrale, alcuni studi hanno evidenziato la validità scientifica di questa pratica, dimostrando l’efficacia nel portare cambiamenti anche a livello fisico del cervello. Inoltre recenti ricerche hanno confermato che non sono necessari anni e anni di pratica per poter godere dei benefici della meditazione. Bastano anche solo poche settimane costanti e regolari.

Se inizi la tua giornata con una breve sessione di meditazione, vedrai che questa avrà il potere di migliorare il modo in cui vivrai l’intera giornata. Non solo ti sentirai più sereno e rilassato, ma il tuo grado di concentrazione sarà maggiore e sarai più positivo nello sviluppare maggiore empatia. La meditazione è la base indispensabile per ogni cammino di conoscenza per la vita stessa. Esiste nel passato di tutti i popoli e rappresenta i diversi tentativi fatti dall’uomo per ritrovare la propria origine trascendente.

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Interrompere le preoccupazioni, avere una mente più focalizzata e lucida, aumentare il livello di benessere nella tua vita. Basta un semplice calcolo per rendersi conto dello smisurato numero di pensieri che in una giornata attraversano la mente. Alcune ricerche indicano come circa il 95% dei pensieri che facciamo in una giornata sia lo stesso del giorno prima, e una buona parte di questi oltre ad essere ripetitivi sono pure dannosi.
Un sacco di spazzatura mentale che possiamo eliminare.


Lo studio della mente vagabonda

Partendo dal presupposto che la maggior parte della gente passa gran parte del loro tempo a pensare a qualcos’altro rispetto a quello che stanno facendo, lo studio publicato nel 2010 sulla rivista Science dai due psicologi della Hardvard University, M. Killingsworth e D. Gilbert ha evidenziato come il vagabondare della mente rendesse le persone più o meno felici.

I due ricercatori hanno sviluppato un’applicazione per iPhone che a intervalli regolari poneva delle domande in tempo reale. Queste domande riguardavano: quanto erano felici, cosa stavano facendo in quel momento, se stavano pensando a ciò che stavano facendo o se invece pensavano a qualcosa di piacevole, spiacevole o neutro.

Quello che ne è venuto fuori, è che la maggior parte delle persone è felice quando sono concentrate sulle proprie attività piuttosto che quando la loro mente vaga, indipendentemente dal tipo di attività che stanno facendo. E la soluzione a questa mente vagabonda si trova nella meditazione. Una pratica meditativa regolare consente infatti alla mente di essere maggiormente concentrata e più presente e focalizzata su ciò che sta facendo. Questo significa che la meditazione può renderti una persona più felice aiutandoti a contrastare lo stress, aumentando la stabilità emotiva e rafforzando il sistema immunitario.


Le 5 tecniche per eliminare la “spazzatura mentale”

Esistono diverse metodologie meditative per liberare la mente da condizioni di distrazioni quotidiane e riportala in uno stato di attenzione focalizzata.

  • Meditazione trascendentale: è una forma di meditazione basata sull’antica tradizione religiosa “vedica” degli illuminati dell’India, introdotta da Maharishi circa 50 anni fa. Questa pratica è considerata una delle tecniche di meditazione più conosciuta al mondo. In questa pratica la persona è seduta con la schiena dritta in una posizione comoda e con gli occhi chiusi. Durante la meditazione viene ripetuto mentalmente un mantra, cioè un suono che ha una specifica energia vibrazionale simile a quella di uno strumento musicale o di un altro suono. Il mantra dovrebbe essere il mezzo che consente all’attenzione di dirigersi verso uno stato mentale più calmo. La pratica viene solitamente ripetuta due volte al giorno, mattino e sera, per 15-20 minuti.
  • The Relaxation response: il relaxation response è uno stato di calma del corpo così definito dal dottor Herbert Benson, uno dei primi dottori occidentali a condurre ricerche sugli effetti della meditazione e che ne ha osservato i profondi benefici. Per evocare questa risposta nel corpo, Benson insegnava ai suoi pazienti a focalizzarsi sulla ripetizione di una parola, suono, preghiera, frase o su un movimento compreso nuotare, correre o fare yoga per 10.-20 minuti, due volte al giorno. Ai pazienti era anche insegnato a non perdere l’attenzione con pensieri che potessero distrarla, ma focalizzare l’attenzione sulla ripetizione originale. La scelta della ripetizione focalizzata doveva avere un significato per la persona.
  • Meditazione Mindfulness: tre sono le tecniche su cui si basa la meditazione mindfulness: body scan, respiro e focus sulle attività quotidiane. Questa forma di meditazione focalizzata sul momento presente deriva dall’antica tradizione buddista, chiamata Vipassana e aiuta in casi di stati depressivi o in concomitanza di evento importante che potrebbe portare ad uno stato di agitazione fisico e mentale. La dottoressa Lucia Andriolo afferma che: “ci sono tecniche di rilassamento, come il Training Autogeno o il Rilassamento Muscolare Progressivo di Jacobson, la respirazione fatta in modo consapevole, le tecniche meditative, molto efficace risulta la Mindfulness, un particolare tipo di meditazione che prevede svariate tecniche e moduli; anche dallo Yoga potresti trarre beneficio”.
  • Meditazione camminata: lo scopo della meditazione camminata è di portare la mindfulness in un’azione che compiamo meccanicamente tutti i giorni. Questa pratica di meditazione fa cadere l’attenzione su tutte le sensazioni dei piedi e delle gambe mentre si muovono nello spazio. Uno dei benefici di questa meditazione è la possibilità di praticarla in situazione di vita quotidiana a differenza delle altre forme che vengono solitamente attuate in un contesto neutro.
  • Concentrazione: nonostante la concentrazione in qualche modo venga utilizzata in tutte le forme di meditazione, ci sono delle situazioni in cui la concentrazione viene focalizzata di più verso un singolo oggetto che ne rappresenta l’attività predominante. In queste forme meditative l’attenzione può concentrarsi su qualsiasi tipo di oggetto come una candela o mandala, un suono, una musica, un mantra, un sentimento come l’amore, la compassione o una qualsiasi parte del corpo. La pratica principale consiste nel mantenere l’attenzione su una singola cosa senza farsi distrarre da pensieri o sensazioni. Questa attività di mantenere la concentrazione su un’unica cosa potrà risultare difficile all’inizio, ma una volta avviato il meccanimismo e trovato un proprio equilibrio, consentirà di giungere in uno stato di puro relax e quiete.