Un po’ di fitness riduce i rischi legati alla pressione alta negli anziani

Pubblicato il 17 giugno 2014 | Categoria: Fitness, Fitness e salute

L’ipertensione è una patologia che non va mai sottovalutata perchè è associata, spesso, a problemi cardiologici tanto gravi quanto asintomatici. Soprattutto dopo i 50 anni, bisogna controllare con attenzione i fattori di rischio cardiaci dei quali l’ipertensione arteriosa è uno dei principali, come ricorda il neurologo dr. Michela Manfredi “ (…) Il fattore di rischio principale però, modificabile, è l’ipertensione arteriosa, soprattutto ad una certa età.
E’ frequente che si riscontrino degli “spot” vascolari alla TAC o RMN dell’encefalo senza che ci sia stato un evento clinico acuto chiaro. E’ importante impostare una terapia adeguata per il controllo dei valori della pressione e un farmaco per mantenere più “fluido” il sangue”.

In età avanzata, il rischio che l’ipertensione porti ad una diagnosi infausta è molto alto ma, secondo un recente studio americano, un moderato livello di attività fisica è in grado di ridurre il rischio di morte.

Charles Faselis, MD, autore principale dello studio, pubblicato sulla rivista della American Heart Association, e direttore dell’istituto di medicina presso la George Washington University a Washington DC, sostiene infatti che persone anziane, anche con limitata idoneità fisica, possono dimezzare i rischi di morte legati all’ipertensione arteriosa, mantenendo una buona forma fisica.

Lo studio

Secondo i dati emersi dal trial clinico, gli anziani più in forma hanno visto diminuire fino al 50% il rischio di morte per problemi cardiocircolatori.
In altre parole, i dati emersi dalla ricerca supportano l’idea che la forma fisica ha un impatto positivo sulla salute, indipendentemente dall’età o dalla presenza di malattie croniche.

Non si tratta di niente di particolarmente impegnativo, perchè una camminata di 20-40 miuti al giorno è sostenibile dalla maggior parte degli anziani”, sostengono gli autori della ricerca che ha coinvolto 2.153 uomini di età superiore ai 70 anni, tutti con problemi di ipertensione.

I ricercatori hanno applicato le unità di misura internazionali utilizzate per misurare il livello di fitness, chiamate equivalenti metabolici (MET), per determinare i livelli di fitness di picco degli uomini. Un MET è uguale alla quantità di ossigeno che il corpo usa, a riposo, per ogni chilogrammo di peso corporeo al minuto. Essendo il valore a riposo qualsiasi variazione superiore rappresenta la spesa energetica del corpo per effettuare il lavoro richiesto.

I partecipanti alla ricerca, in base alle loro abitudini, sono stati classificati come bassa attività, moderata attività ed alta attività.
Per dare valori i in prospettiva, si può dire il valore di picco MET di un sedentario di 50 anni è di circa 5-6 MET“, ha dichiarato Peter Kokkinos, Ph.D., professore alla Veterans Affairs Medical Center, Georgetown University School of Medicina e George Washington University School di Medicina e Scienze della Salute.

Per una persona moderatamente in forma, si parla di valori da 7 a 9 METS mentre per una persona molto in forma, i valori vanno da 10 a 12 MET”. Per fare un confronto, gli atleti che praticano discipline su lunghe distanze come fondisti, maratoneti e ciclisti hanno valori MET da 20 in su.
Dopo un follow-up medio di nove anni, i ricercatori hanno trovato che il rischio di morte era dell’11% più basso per ogni aumento di un MET nella capacità di esercizio.

Anche se questo può sembrare non molto significativo come calo del tasso di mortalità, il suo vero impatto si rivela quando sono stati confrontati i i risultati delle persone che hanno raggiunto un valore di picco minore o uguale a quattro MET“, hanno precisato i ricercatori.
Quelli nella categoria a basso livello di attività fisica (4,1-6 MET punta) avevano un rischio di morte inferiore del 18%.
Gli uomini con moderata attività fisica (6,1-8 MET picco) avevano un rischio inferiore del 36%
Gli uomini con MET superiore ad 8 hanno visto ridotto il rischio di morte del 48%.

In conclusione, nel totale dei decessi sopravvenuti nel corso dei 9 anni di osservazione e studio, si è rilevato che il tasso di mortalità è inferiore di circa il 50% per gli anziani al top della forma fisica.